Conferenza "I deserti del Nord e le due Vie della Seta"

L'Istituto Confucio all'Università di Padova, con il patrocinio dell'Università degli Studi di Padova, continua con il ciclo di interventi su diversi aspetti della cultura cinese: martedì 16 marzo alle 17.00 si terrà la seconda parte della conferenza della Prof.ssa Luisa Chelotti dal titolo I deserti del Nord e le due Vie della Seta. La professoressa racconterà il suo viaggio in queste terre lontane.

La lezione si terrà sulla piattaforma GoogleMeet dell’Istituto e avrà una durata di un’ora, della quale 45 minuti saranno riservati alla spiegazione e 15 minuti saranno riservati alle domande e alle curiosità del pubblico.

Cliccare qui per seguire la lezione o collegarsi al seguente link: https://meet.google.com/psh-gsvw-dnz . Cosigliamo di collegarsi al link in anticipo, in quanto la conferenza sarà udibile fino al raggiungimento del numero massimo di partecipanti.

Segue un'introduzione alla conferenza a cura della Prof.ssa Chelotti:

Prima di descrivere i deserti del nord e le due vie terrestri della seta che, entrando nel Xinjiang, arrivavano fino a Chang’an (l'odierna Xi’an), è necessario illustrare le diverse vie commerciali esistenti anticamente in Cina, fluviale e marittima oltre che terrestre, che furono le più importanti rotte di scambio commerciale, culturale, religioso e di pensiero dell’antichità.


La mappa fa comprendere l’importanza assunta in particolare dalle due grandi Vie della Seta terrestri che, percorrendo strade impervie fra le montagne e nei deserti, hanno lasciato una loro impronta indelebile sulla popolazione soprattutto della Dinastia Tang, influenzandola nelle abitudini, negli usi e nei costumi, nella musica e nell'arte e in particolare sull’introduzione del Buddhismo. Il Taklamakan nel bacino del Tarim, ora scomparso, è il primo grande deserto cinese; il secondo è il Gurbantünggüt, un ambiente arido, aspro e isolato. Il bacino del fiume Ili, la depressione di Turfan e la parte meridionale dello Xinjiang lo separano dai monti Tien Shan. Nel deserto Gurbantünggüt è situato il "polo eurasiatico dell'inaccessibilità", cioè il punto delle terre emerse più distante da mari ed oceani.


Via della Seta settentrionale
Ho fatto il primo viaggio nel 1993, in 45 giorni con un bus russo scassatissimo, partendo da Kiva in Uzbekistan fino ad arrivare a Xi’an.
Il secondo viaggio nel 1996, accompagnando sette amici, e percorrendo in 30 giorni con un bus il tragitto da Kashgar a Xi’an.
Una terza volta nel 2005, con otto amici, ho iniziato il percorso della Grande Muraglia durato 30 giorni, partendo dal suo inizio alla grande fortificazione di Jiayuguan (dinastia Ming, 1372), nel corridoio del Gansu, attraversando molte Province fino ad arrivare al Passo Shanhai che si affaccia sul Mar cinese. Anche qui abbiamo percorso i deserti.
Parlerò della popolazione dello Xinjiang, gli Uyguri, considerati una minoranza.

Via della Seta meridionale
Sono riuscita a effettuare questo percorso, molto più difficile un tempo perché le strade erano piste, nel 2004 combinando un percorso in Tibet, dove abbiamo fatto il giro attorno alla montagna sacra del Kailash per scendere attraverso le erte montagne fino a Kashgar e da qui innestarci nella Via della Seta meridionale.
Sono stati 45 giorni molto faticosi, per i grandi disagi legati al cibo e all'alloggio, ma estremamente interessanti. Molto avevo letto sui luoghi da visitare e in alcune oasi abbiamo trovato molte cose interessanti.

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